Lo rivela il primo rapporto sullo spreco alimentare realizzato da Waste Watcher International: gli italiani sono tra i cittadini più virtuosi al mondo.
Nel mondo si spreca ogni anno il 14% del cibo che viene coltivato e allevato, perso durante il trasporto, buttato perché “imperfetto” o scaduto. L’Italia, su questo fronte, è un passo avanti agli altri: è il Paese che sperpera di meno. Lo rivela il primo rapporto sullo spreco alimentare realizzato da Waste Watcher International Observatory on Food & Sustainability insieme a Ipsos e l’Università di Bologna-Distal.
Spreco alimentare nel mondo: l’Italia più virtuosa
Il “cross country report” di Waste Watcher ha usato come campione otto Paesi: Italia, Spagna, Germania, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Canada e Cina. La ricerca ha incrociato i dati su abitudini di acquisto, gestione e fruizione del cibo. Dal punto di vista quantitativo, gli italiani sono i cittadini che sprecano di meno in valori assoluti: soltanto 529,3 grammi di cibo a testa nell’arco di una settimana. La maglia nera va agli Stati Uniti, dove si buttano via 1.403 grammi di cibo settimanali.
Prendendo in considerazione il criterio della buona “abitudine”, i più virtuosi sono gli spagnoli con il 71% degli intervistati che dichiara di gettare cibo meno di una volta alla settimana. Gli italiani sono quarti per “intenzioni” con il 69%. Al secondo e terzo posto ci sono russi e tedeschi con il 70%, malissimo Stati Uniti e Cina con – rispettivamente – il 45% e il 25%.
In termini di frequenza dello spreco alimentare, il 68% degli intervistati europei dichiara di sprecare meno di una volta alla settimana. Va decisamente peggio tra Stati Uniti e Canada, dove si segnalano livelli più alti: la media scende al 57%. I motivi per cui si sprecano i generi alimentari sono soprattutto due: si dimentica la data di scadenza (44%) e si compra troppo cibo (40%).
Le altre ragioni dello spreco alimentare sono la cattiva conservazione, il tempo eccessivo nello spostamento tra un luogo e casa per fare acquisti, la pessima abitudine di non riutilizzare gli avanzi. Le strategie che gli italiani adottano maggiormente per evitare gli sprechi sono l’acquisto frequente di prodotti freschi (39%), fare spesa per il menu di tutti i giorni (37%) e prediligere piccole confezioni (36%).
Spreco alimentare in Italia: quali sono i cibi più cestinati?
L’indagine, condotta in occasione della seconda Giornata internazionale di consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari, ha coinvolto 8mila cittadini con un campione statistico di mille interviste. In Italia, gli alimenti che si sprecano di più sono la frutta fresca (32,4 grammi a testa a settimana), le insalate (22,8 grammi), il pane (22,3 grammi), le verdure (22,2 grami), cipolle, aglio e tuberi (21,8 grammi). Il report completo è disponibile sul sito di Spreco zero.
“Abbiamo promosso questo rapporto – spiega Andrea Segrè, fondatore della campagna Spreco zero e direttore scientifico di Waste Watcher International – come punto di partenza per le policies finalizzate agli obiettivi di sviluppo sostenibile. Aumentare la consapevolezza dei cittadini e delle istituzioni permette di puntare a un duplice obiettivo: la promozione di un’alimentazione sana e la riduzione delle perdite alimentari, due facce della stessa medaglia”.
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ultimo aggiornamento: 5 Ottobre 2021 8:57